Varicocele e Varicocele pelvico

Descrizione Varicocele

Il varicocele è una dilatazione patologica del plesso venoso scrotale (plesso pampiniforme) che drena il sangue da ciascun testicolo. In circa il 95% dei casi interessa il testicolo sinistro per la differenza anatomica delle vie di ritorno del sangue rispetto al controlaterale. Le vene dilatate ed il conseguente rallentamento del flusso ematico locale possono determinare nel lungo periodo una alterazione nella spermatogenesi legata all’aumento della temperatura locale con ripercussioni sulla fertilità (il 40% dei maschi infertili presenta un varicocele).

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    L’etiologia della patologia non è ancora ben definita: oltre alla familiarità sembrano giocare un ruolo importante una congenita debolezza delle pareti venose con associata incontinenza valvolare. I dati epidemiologici indicano che la patologia colpisce circa il 15-20% della popolazione generale maschile, con tipica manifestazione in età adolescenziale durante la maturazione sessuale, tra i 12 e i 18 anni. Il varicocele è raramente sintomatico, tuttavia in alcuni casi si presenta come un senso di peso o di tensione a livello scrotale oppure con un dolore tipicamente sordo dovuto all’eccessiva pressione del sangue all’interno delle vene dilatate. Di conseguenza il dolore può essere scatenato o esacerbato da tutte le condizioni che determinano un aumento della pressione intraaddominale, come la stazione eretta prolungata o la stipsi cronica. Altri fattori che esacerbano i sintomi sono il caldo, i rapporti sessuali e l’intenso esercizio fisico, con il dolore tende a regredire quando il Paziente assume la posizione supina. Quando il varicocele è di grado moderato-severo può essere apprezzato clinicamente: alla palpazione scrotale è possibile rilevare una tumefazione soffice costituita da multipli filamenti (“groviglio di vermicelli” come definito dai testi americani). Dopo un’accurata valutazione clinica, l’ecocolorDoppler rappresenta il principale esame strumentale per fare diagnosi di varicocele, oltre che valutarne il grado di severità (ad esempio attraverso la scala di Sarteschi). Utile a completamento diagnostico è eseguire anche un esame del liquido seminale (spermiogramma), indicato solo dopo il 18° anno di età. Come detto all’inizio il varicocele non deve essere mai sottovalutato per la possibile alterazione che può determinare sulla fertilità del Paziente. In presenza di un soggetto giovane sotto i 18 anni età in cui non è ancora possibile verificare la vitalità degli spermatozoi che abbia varici testicolari ben evidenti e un ecocolorDoppler che conferma la presenza di un varicocele in stadio avanzato, o in un soggetto adulto che presenti evidenti alterazioni del liquido seminale, si deve procedere al trattamento della patologia senza aspettare che questa provochi alterazioni del liquido seminale irreversibili.

Trattamenti

Non esiste una terapia medica per il varicocele. Al tradizionale approccio chirurgico di legatura della vena spermatica, che prevede comunque una forma di anestesia, almeno spinale, si affianca ormai da diversi anni il trattamento mininvasivo con la tecnica di radiologica interventistica. Questa prevede, attraverso un minicatetere, l’iniezione nelle vene spermatiche interne di un farmaco sclerosante in grado di occludere i vasi impedendo così il reflusso ed il ristagno del sangue stesso.

L’accesso alle vene spermatiche può avvenire per via retrograda, attraverso una semplice venipuntura di un vaso del braccio (accesso transbrachiale) o all’inguine (accesso transfemorale), ma anche per via anterograda, con puntura diretta di un vaso a livello del funicolo (accesso trans-scrotale). Tutti gli accessi minivasivi prevedono una anestesia locale. Il trattamento endovascolare, comunque condotto, a fronte di una minore invasività offre migliori risultati rispetto alla terapia chirurgia tradizionale, comportando un più rapido recupero funzionale da parte del Paziente.

Descrizione Varicocele pelvico

Quando il distretto interessato da una patologica dilatazione riguarda il circolo venoso della pelvi, in particolare il distretto drenato dalla vena ovarica di sinistra, si parla di varicocele pelvico, proprio del sesso femminile. Anche in questo caso il malfunzionamento valvolare venoso è alla base dello sviluppo della patologia. Si stima che circa il 15% delle donne in età fertile sia portatrice di tale condizione, anche se non tutte sintomatiche, mentre circa un terzo dei casi di dolore pelvico cronico è dovuto ad un varicocele pelvico (sindrome da congestione pelvica). La sintomatologia tipica consiste in dolore diffuso al basso ventre, esacerbato dal rapporto sessuale (dispareunia), irritabilità vescicale, stipsi, lombalgia. Talvolta può essere presente un rigonfiamento dei genitali esterni con evidenza di varicosità perigenitali. La diagnosi, spesso misconosciuta, viene posta per lo più con un’ecografia transvaginale (effettuata da operatori esperti) e confermata eventualmente da una angioRMN (o angioTC) addomino-pelvica.

Trattamenti

Come per il varicocele maschile, anche in questo caso esiste un’opzione terapeutica di chirurgia tradizionale o, più modernamente, il trattamento mininvasivo con tecnica di radiologica interventistica che prevede l’embolizzazione delle vene dilatate ed incontinenti, garantendo risultati sovrapponibili alla chirurgia in termini di risoluzione della sintomatologia, con i vantaggi già descritti di minor invasività e più rapida ripresa post-operatoria.