Aneurisma dell'aorta addominale
Descrizione
L’aorta è il principale vaso sanguigno del corpo umano che partendo dal cuore decorre nel torace per poi raggiungere l’addome dove, dopo aver fornito il sangue a tutti i visceri, si divide nei due grandi rami che portano il sangue agli arti inferiori. Un indebolimento di un tratto della parete di questa fondamentale arteria può determinarne una dilatazione progressiva e permanente, l’aneurisma (dal greco antico: ἀνεύρυσμα = dilatazione). Tale alterazione colpisce prevalentemente il tratto addominale del vaso determinando una condizione patologica potenzialmente fatale quale è appunto l’aneurisma dell’aorta addominale. Infatti se non diagnostico l’aneurisma nel tempo può andare incontro ad una rottura improvvisa con conseguente importante sanguinamento che nell’80% dei casi risulta fatale.
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Anche se ancora poco chiara, l’origine della patologia aneurismatica è principalmente legata alla malattia aterosclerotica (causa questa di una infiammazione cronica della parete con conseguente alterazione della stessa). Altri fattori sono l’età avanzata (≥ a 70 anni, con incremento all’aumentare dell’età), l’ipertensione arteriosa, il sesso maschile (con un rapporto di 4:1 rispetto alle donne) e tutte quelle condizioni che favoriscono l’aterosclerosi come l’obesità, il diabete ed in particolare il fumo di sigaretta, la cui prolungata esposizione è direttamente proporzionale allo sviluppo della patologia. Infatti il tabacco e la sua combustone producono sostanze nocive in grado di danneggiare la parete aortica. Importante, infine, risulta la storia familiare del Paziente, con il riscontro di diversi casi all’interno di una stessa famiglia, testimone di una probabile predisposizione genetica nello sviluppo di questa patologia. L’aneurisma non presenta una sintomatologia caratteristica, anzi spesso quest’ultima è assente fin quando la sacca non raggiunge grandi dimensioni o addirittura si rompe, caso questo che determina un’importante sintomatologia con violento ed acuto dolore addominale, ipotensione, tachicardia con intensa sudorazione, nausea, perdita di coscienza, fino all’exitus. Vengono riferiti per lo più sintomi aspecifici come avere la sensazione di una massa pulsante a livello addominale, oppure avvertire un dolore fisso o intermittente, viscerale, diffuso a tutto l’addome o localizzato nella regione lombosacrale. Talvolta l’aneurisma dell’aorta addominale può presentare delle formazioni trombotiche all’interno della sacca. Il trombo può frammentarsi con migrazione di alcune sue parti distalmente (embolia arteriosa) che possono ostruire le arterie a valle e determinare fenomeni ischemici anche gravi con ischemia acuta degli arti inferiori, una emergenza chirurgica che se non prontamente trattata può determinare grave conseguenze. La diagnosi dell’aneurisma è spesso casuale attraverso un esame obiettivo che rileva la presenza di una massa pulsante a livello addominale, oppure attraverso l’esame ecografico dell’addome condotto per altri motivi o nel sospetto della patologia. L’ecografia, integrata con metodica color-Doppler, rappresenta la prima indagine strumentale per la diagnosi e lo screening dell’aneurisma. Un approfondimento diagnostico fondamentale che guida anche il successivo approccio terapeutica è l’esame Angio TC.
Trattamenti
Se non raggiunge determinate dimensioni (in genere i 5 cm di diametro) oppure presenta alterazioni di parete che ne possano determinare una rottura l’aneurisma viene monitorazzato clinicamente ed ecograficamente (ogni 6 mesi).
Quando l’aneurisma raggiunge dimensioni ritenute pericolose è invece necessario intervenire, ricorrendo alla chirurgia tradizionale a cielo aperto (resezione del tratto di aorta dilatato e sostituzione con un innesto di materiale sintetico) oppure al trattamento endovascolare (EVAR), sempre più utilizzato perché meno invasivo e traumatico per il Paziente, con inserimento di una endoprotesi all’interno dell’aorta e conseguente esclusione dell’aneurisma dal flusso sanguigno che impedisce l’ulteriore aumento di dimensioni dell’aneurisma stesso.